07 dicembre 2011


L’Assemblea Precari Istat ha riunito oggi oltre 200 lavoratori a tempo determinato per discutere del proprio futuro a breve-lungo termine all’interno dell’Istituto.

Partendo dalla constatazione che il personale precario, già selezionato con procedure concorsuali ad evidenza pubblica, rappresenta ormai il 20% della forza lavoro dell’Istituto e garantisce il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla dirigenza, si chiede che:

1.  i contratti in essere siano prorogati per tutti senza soluzione di continuità, indipendentemente dai fondi di bilancio sui cui gravano, per una durata non inferiore a quella del contratto in essere sino al raggiungimento della scadenza del 31/12/2014.
2.     sia garantita la partecipazione di una delegazione dell’Assemblea al tavolo tecnico di prossima convocazione in merito alle caratteristiche del bando di concorso a tempo indeterminato per III livello.
3.   sia assicurata la convocazione e la partecipazione di una delegazione dell’Assemblea al tavolo di trattativa sulla applicazione dell’art. 5 del CCNL del comparto ricerca.

Si rinnova la richiesta più volte avanzata di un incontro urgente con il Presidente, il Direttore Generale ed il Direttore del Personale per discutere delle esigenze del personale precario.

Si auspica, pertanto, una tempestiva risposta dell’Amministrazione in merito alle istanze avanzate.


ROMA, 7 DICEMBRE 2011


ASSEMBLEA PRECARI ISTAT – GIÁ IDONEI

01 dicembre 2011



Se ti rilassi, collassi!

Il 29/11/11 in sede centrale si è svolto un incontro tra CGIL, CISL, UIL e la dirigenza Istat, nelle persone di Giovannini, Fontanarosa e Costantino sull’incombente uscita di un bando di concorso a tempo indeterminato per 25 III livelli.

Dopo esserci autoinvitati a partecipare con una delegazione del coordinamento precari, siamo riusciti a ottenere di presenziare alla riunione, non senza resistenze, anche da parte di alcune organizzazioni sindacali.

Il primo segnale negativo è proprio questo. A luglio, nel corso dell’incontro avuto con il Presidente, avevamo ottenuto il riconoscimento dell’Assemblea dei Precari come interlocutore su temi inerenti il precariato. Ieri, dopo aver ignorato per mesi le nostre richieste di incontro, l’Amministrazione ha cercato di ostacolare la nostra partecipazione rimangiandosi di fatto la disponibilità che aveva manifestato solo pochi mesi prima.

Questo primo segnale negativo si è rafforzato nel corso dell’incontro in cui il Presidente ha di fatto barattato la possibilità di fare esprimere le sigle sindacali in merito alle caratteristiche del bando per il reclutamento di 25 III livelli a tempo indeterminato in cambio della loro disponibilità ad aprire una trattativa sull’applicazione degli articoli 9 e 22 del contratto: si tratta di fondi per “progetti di particolare rilevanza” da distribuire in modo discrezionale ai “dirigenti amici”, già beneficiati da un riordino generale che, in tempi di crisi e di austerità, ne ha moltiplicato il numero e che gli destina complessivamente 500.000 euro in più all’anno.

Rispetto a questo nuovo bando di concorso le nostre perplessità restano senza risposta: perché una procedura concorsuale, che a parole dovrebbe valorizzare il personale già presente in Istituto, esce a sorpresa a ridosso delle vacanze di natale? Perché questa premura quando i fondi per fare queste assunzioni non sono nella programmazione prevista fino al 2014? Cosa c’è sotto? A chi è rivolto? A chi deve tagliare le gambe?

L’unica considerazione sensata a nostro avviso è che questo concorso, al pari di quello per 115 CTER, non ci dà garanzie rispetto al nostro futuro all’interno dell’Istat.

Infatti, con questi bandi, peraltro privi di dispositivi volti alla valorizzazione del personale precario, ci vengono, di fatto, sottratti complessivamente 140 posti che avrebbero dovuto avviare il percorso di immissione in ruolo del personale già selezionato e già presente in questo Istituto. Con questa miopia colpevole l’Amministrazione sta ingigantendo la piaga del precariato e segnando negativamente il futuro occupazionale di ciascuno di noi.

In estrema sintesi:
-          cresce il numero complessivo delle posizioni apicali con un conseguente aumento della spesa complessiva per queste fasce di 8 punti percentuali.
-          A fronte di 80 posti vacanti di III livello in pianta organica, di circa 130 ricercatori e tecnologi precari, di oltre 100 sotto-inquadrati l’Istituto mette sul tavolo delle trattative un bando per 25 posti di III livello, senza copertura finanziaria.
-          Non è data nessuna garanzia che nella graduatoria per i 115 CTER vengano valorizzati i curricula del personale che quell’idoneità l’ha già conseguita.

Se a questo aggiungiamo il totale arretramento della discussione sul tema dell’applicazione dell’articolo 5 – un argomento ancora prematuro per l’Amministrazione a differenza di quello dei concorsi che invece possono essere banditi anche in assenza di copertura finanziaria – il quadro appare decisamente allarmante.
Infine, l’atteggiamento conciliante e certo non incalzante delle OO.SS. presenti rafforza la consapevolezza che per ottenere quello che ci spetta dobbiamo contare soprattutto su noi stessi e la nostra capacità autonoma di organizzazione e iniziativa, piuttosto che delegare a qualcuno la nostra rappresentanza.

Siamo 370 precari e diventeremo almeno 400 entro la fine dell’anno.
Non possiamo permettere che continuino a prosciugare la pianta organica senza darci garanzie concrete rispetto al nostro futuro! Non possiamo più perdere tempo!

È ARRIVATO IL MOMENTO DI MUOVERCI!
Mercoledì 7 dicembre
Assemblea Precari
Aula Magna di via Balbo Ore 9 e 30
Per partecipare all’assemblea sarà possibile digitare il codice 350

21 novembre 2011


Istituto Nazionale di Statistica


COMUNICATO AL PERSONALE
ERRATA CORRIGE


Si informa il personale dell’Istituto che, in sede di approvazione del disegno di legge di stabilità, il Parlamento ha confermato pesantissimi tagli alla dotazione dell’Istituto per gli anni 2012-2014. Complessivamente la riduzione dei fondi ordinari del nostro Ente ammonta a 29 milioni di euro in tre anni.

Nell’attuale contesto della finanza pubblica, il taglio al bilancio dell’Istituto rappresenta l’ennesima conferma della miope ricetta che orienta le strategie di uscita dalla crisi economica e che chiarisce la scarsa importanza attribuita alla funzione della statistica - e più in generale della ricerca pubblica - dalla nostra classe politica.
Alla luce di quanto esposto e per garantire lo svolgimento regolare delle proprie attività nel corso del 2012, l’amministrazione dell’Istat dovrà impegnarsi a fondo e guadagnare continuamente efficienza ed aumentare la qualità del servizio offerto alla collettività. A questo proposito le analisi svolte nella fase di preparazione del Programma Annuale di Attività hanno consentito di identificare varie azioni prioritarie che vanno in questa direzione e che verranno realizzate nei prossimi mesi a partire del taglio delle indennità per le posizioni dirigenziali fino blocco degli effetti del decreto di riordino.
In primo luogo si ritiene di dover ripensare il Piano di Fabbisogno di Personale per gli anni 2011-2013 e in particolare di non dare corso al reclutamento della Dirigenza Amministrativa precedentemente avviato.
Si comunica, inoltre, che il Consiglio e il Collegio dei Revisori hanno compiuto gli atti di propria competenza per consentire all’Amministrazione di predisporre la documentazione prevista dalla recente circolare sul calcolo e sull’utilizzo del turn-over per gli anni 2009-2010. Tale documentazione è stata trasmessa ieri agli organi competenti. In attesa del Decreto di autorizzazione alle assunzioni, tra le quali, in via prioritaria, vi sono quelle riguardanti i profili di accesso alle posizioni di ruolo (VI e III livello) in ragione dell’enorme quota di personale precario attualmente impiegato nelle attività strategiche dell’Ente, l’Amministrazione si impegna a non bandire ulteriori concorsi.

Nonostante le notevoli difficoltà ed i numerosi vincoli imposti dalle diverse manovre finanziarie, con i prossimi atti l’Amministrazione conferma il proprio impegno a realizzare al massimo la valorizzazione del personale interno che versa nella condizione di maggiore vulnerabilità utilizzando tutte le risorse disponibili a tal fine, così da conservare personale altamente qualificato e offrire opportunità di stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro, coerentemente con la strategia di sviluppo dell’Istituto avviata due anni fa.
Si conferma, poi, l’impegno dell’Amministrazione a far presente nelle sedi opportune la necessità di rimuovere i limiti imposti alle assunzioni a tempo indeterminato negli enti di ricerca, visto il ruolo fondamentale che i lavoratori tutti svolgono per il presente e il futuro del nostro Paese.

Roma, 15 novembre 2011

Quello che avremmo voluto che dicesse IL PRESIDENTE